Analizzando i dati dell'azionario statunitense relativi a questo primo trimestre, notiamo una performance sicuramente interessante dell'S&P500 con un rally superiore al 6%.
Focalizzandosi solo su questi primi tre mesi dell'anno, possiamo notare quasi una rotazione settoriale delle industrie che hanno trainato gli indici. In particolare i locomotori degli ultimi 18 mesi (finanziari, beni di consumo stabili, energetici, materie prime) lasciano strada libera a quelli che erano i settori in maggior difficoltà ed in particolare:
- Industria Tecnologica - XLK - con una performance del 21%; - Industria delle Telecomunicazioni - XLC - con una performance del 19.5%; - Industria dei beni discrezionali - XLY - con una performance del 15.5%.
Questi settori, in genere, tendono a sprintare in un contesto nel quale si prevede un allentamento della restrittività della politica monetaria. Al contrario industrie legate a materie prime, energetici e beni di consumo stabili, sono quelle che in un contesto inflazionistico/recessivo possono essere "favorite" o comunque perdere meno del mercato di riferimento.
Chissà se questi posizionamenti sono espressione di una previsione di minor autorità da parte del banchiere centrale o se ci troviamo dinanzi ad una clamorosa bull trap. Le opinioni in merito sono contrastanti, la nostra unica arma è l'equilibrio.
Se vogliamo operare di "swing" è necessario rispettare maniacalmente la propria pianificazione. Se invece ragioniamo di lungo periodo, il consiglio è sempre lo stesso: prendere posizione su strumenti diversificati ripartendo nel tempo gli ingressi per ridurre il rischio di "market timing" ma soprattutto per facilitare la parte emotiva dell'investimento.