USA: prezzi alla produzione confermano resistenza dell’inflazion

I principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Fabio Panetta, componente del Comitato Esecutivo della BCE, ha detto che muoversi con piccoli rialzi del costo del denaro permetterebbe all’istituto centrale di agire in maniera più adatta nel momento in cui la stretta monetaria frenerà l’economia. Panetta ha anche ribadito che l’istituto centrale dovrà rimanere dipendente dai dati, senza darsi degli impegni incondizionati in merito ai prossimi passi da compiere. Nel caso in cui i prezzi dell’energia continuassero a scendere, l’esponente della BCE ritiene che l’inflazione potrebbe scendere sotto il 3% già a fine 2023. Intanto, nel Bollettino Economico, la BCE ha avvertito che i Governi dovrebbero ridurre le misure di supporto fiscale implementate per attenuare l’impatto dei più alti prezzi per l’energia, in quanto vi è il rischio che queste misure aumentino l’inflazione nel medio periodo. L’istituto ha anche evidenziato come i rischi per l’economia siano diventati più equilibrati e i prossimi trimestri dovrebbero registrare una crescita. Guardando al fronte geopolitico, è invece da segnalare che la Cina ha inserito le americane Lockheed Martin e Raytheon Technologies in una lista di “entità inaffidabili” per via della vendita di armi a Taiwan. Il Ministero del Commercio cinese proibisce alle aziende di impegnarsi in attività di importazione ed esportazione relative alla Cina. Intanto, negli USA le pressioni inflazionistiche restano alte: il PPI a gennaio è salito più delle attese segnando un 6% a/a, sopra le stime al 5,4%.
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