Il Nasdaq perde il -1,2% in attesa del dato sull'inflazione che uscirà oggi.
A Wall Street si dice:
"Quando voglio prendere una decisione di gruppo mi guardo allo specchio." Warren Buffett
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
“Una rondine non fa primavera”, per gli inglesi dato il loro clima diverso dal nostro “one swallow doesn't make a summer”, cambiano la stagione da primavera ad estate ma il senso rimane inalterato. D'accordo questa metafora ci ammonisce comunque che un segnale isolato non è sufficiente a trarre conclusioni. Ieri però il mercato ci ha raccontato che “due rondini sono state viste dal mercato come premonitrici dì qualcosa”. Le due rondini sono state: 1. Il gigante dei semiconduttori di memoria Micron (MU) 2. L'innovativo produttore di chip grafici NVIDIA (NVDA)
Ieri i titoli tecnologici hanno guidato il mercato al ribasso dopo un altro "warning" dei produttori di chip, il resto del mercato è rimasto più cauto in attesa dell’importante indicatore sull'inflazione in arrivo oggi alle 14:30 ora italiana. Quello che ha fatto il resto del mercato è più frequente. Una seduta di attesa prima di un evento importante come il dato dell’IPC è spesso una regola. Il NASDAQ non ha rispettato la regola ed è crollato del -1,19%. Come scritto sopra il colosso dei semiconduttori di memoria Micron ha lanciato un warning sui ricavi che potrebbero essere inferiori alle aspettative nel quarto trimestre. Le azioni di Micron sono scese del -3,7%. Il vero problema, però, è che NVIDIA aveva detto più o meno la stessa cosa lunedì. Il più grande produttore USA di chip grafici aveva preannunciato un calo dei ricavi nel secondo trimestre prima del suono della campanella di lunedì, facendo crollare il titolo del -6,3% durante la sessione. E ieri NVDA ha perso un altro -4%.
Questa doppietta ha avuto ripercussioni sul NASDAQ, anche se gli altri indici Usa hanno subito solo una lieve flessione. L'S&P è sceso del -0,42% chiudendo a 4122,47, quarto giorno consecutivo in rosso. Il Dow è sceso solo del -0,18%. Siamo arrivati al mercoledì, ancora poche ore ed il report sull'IPC, che la Fed prenderà in considerazione prima della prossima riunione di settembre, sarà reso noto. Di solito non mi sbilancio in previsioni, ma questa volta prevedo che il dato sarà molto probabilmente migliore di quanto temano i mercati, dimostrando che l'inflazione ha già raggiunto il picco. Scrivo questo principalmente perché i prezzi del petrolio sono stati in luglio più bassi rispetto a maggio e giugno.
La domanda che mi pongo è però, sarà sufficiente questo per far salire il prezzo delle azioni e interrompere la recente debolezza del mercato?
Le aspettative sono molto più basse rispetto al mese scorso:
• il dato mensile dovrebbe attestarsi allo 0,2% rispetto all'1,3% del mese scorso.
• per quanto riguarda il dato annuale, si prevede un 8,7%, in calo rispetto al 9,1% del mese scorso.
La logica vuole che un dato che arrivasse come previsto, o al di sotto, sarebbe probabilmente percepito come positivo. Mentre qualsiasi dato superiore porterebbe alla vendita del mercato. Ricordiamo che il mercato ha in qualche modo prezzato il picco dell'inflazione. Se i dati ci dicono il contrario, è probabile che gli indici scenderanno.
Ma rimanendo in tema di volatili, “qualche uccello del malaugurio” dubita che la Fed reagirebbe immediatamente in modo accomodante all'attenuazione dell'inflazione, memore della lezione chiave appresa negli anni '70 quando non lo fece.
Rubrica” L’angolo di Warren Buffet conosciuto come l’oracolo di Omaha”.
Come l’oracolo ellenico non commetterò mai errori anche quando sembrerò farlo starò solo anche se inconsapevolmente adombrando la verità.
Come sempre in borsa il dibattito è aperto e la dialettica infinita tra gli investitori che sperano che la Fed possa fare marcia indietro sull'aggressività dei rialzi dei tassi, soprattutto dopo quattro rialzi consecutivi e un rialzo recente di 75 punti base. Ma il rapporto sul lavoro della scorsa settimana, migliore del previsto, ha dato al Comitato direttivo della Fed il via libera per continuare. E tutti quindi oggi saremo pronti ad osservare come i dati sull'IPC possano influenzare la futura decisione di settembre.
Nel frattempo, vi suggerisco di dare un'occhiata all'operatività sul future Nasdaq che mostro quotidianamente ai miei followers che ha raggiunto dall’inizio dell'anno un'incredibile performance del più 700%.
Auguro a tutti buon trading.
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La Performance dei miei portafogli dal 1° gennaio 2022 ad oggi è la seguente:
Mio portafoglio "Mib 40" +38,87%
Mio portafoglio "titolo numero 1 oggi in Italia" +7,99%
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A CONFRONTO IL NOSTRO INDICE FTSE MIB -17,41%
Mio portafoglio "Best Brands" +8,54%
Mio portafoglio "titolo numero 1 oggi in USA" +6,41%
Mio portafoglio "tutte le recenti numero 1 USA" +27,67%
A CONFRONTO GLI INDICI USA
Dow Jones -9,73%
S&P 500 -13,03%
Nasdaq -9,10 che è il mio mantra nei mercati e cioè: • “la mia previsione nel lungo periodo nasce e si forma giorno per giorno avendo un'ottica e un obiettivo nelle prossime 24 ore”.
• “quando sarà finita la sessione di oggi avrò significativi dati per prevedere quella di domani”.
• “tutto ciò che è previsto oltre la settimana ha la stessa possibilità di verificarsi del lancio di una monetina puntando su testa o croce”
Performance sui futures USA siamo arrivati a +245,82% dall'inizio del 2022.
da 01/01/2022 al 08/08/2022
Strategia rendimento utilizzando i 3 futures Americani.
Nasdaq +700,28%
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Rendimento medio dei 3 futures nel periodo +267,30%.