Federal Reserve: tassi invariati, ma la stretta non è terminata

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. L’attenzione degli operatori è stata rivolta alla riunione della Federal Reserve e sulla successiva conferenza stampa del presidente Jerome Powell. La Banca centrale USA ha deciso di mantenere i tassi d’interesse al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%. La decisione, unanime, è stata in linea con le attese del mercato. La stretta però non è terminata: per fine anno, diversi governatori si aspettano che il costo del denaro salga al range 5,5-5,75%, mentre solo alcuni credono che resteranno fermi al livello attuale. Powell ha affermato che mentre le pressioni sui prezzi hanno mostrato alcuni incoraggianti segni di allentamento, il processo per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% è tutt’altro che finito. L’aspettativa del mercato è che il livello dei tassi resti elevato ancora per buona parte del 2024. Rimanendo in tema di Banche centrali, oggi è attesa la riunione di politica monetaria della Bank of England. Ieri il dato dell’inflazione nel Regno Unito ha evidenziato un leggero rallentamento ad agosto, fatto che potrebbe aver alleviato le pressioni sulla BoE in vista del meeting odierno. Molti analisti si aspettano tassi invariati anche da parte della BoE. L’indice dei prezzi al consumo ha registrato un incremento mensile dello 0,3%, rispetto al +0,7% atteso e al -0,4% di luglio. Su base annua, la misurazione è risultata pari al 6,7%, rispetto alle attese al 7% e al 6,8% di luglio. Il dato core ha invece mostrato un incremento tendenziale del 6,2%, contro il 6,9% di luglio e il 6,8% stimato.
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